Emma, di Jane Austen

Se per caso non lo avevate capito, per tutta l'estate non ho fatto altro che leggere Jane Austen (però sono in ritardo con le pubblicazioni 😌) !! Emma è il suo quarto libro e, dopo la serietà di Mansfield Park, l'autrice torna ad una scrittura più briosa.

Emma è ricca, intelligente e vive col padre senza alcuna intenzione di sposarsi poichè non vi è a Highbury non vi è nessun uomo degno dei suoi meriti e della sua posizione sociale ed economica. E' circondata da amici fedele e, dopo aver favorito il matrimonio della sua governante col signor Weston, si convince che quella di combinare matrimoni è la sua vocazione inespressa.
     Ecco allora che, quando conosce la signorina Harriet, la dissuade prima dallo sposare un giovane che non ritiene alla sua altezza, poi la convince dell'amore i un altro, poi.... Insomma, gli errori in cui si imbatte Emma Woodhouse in questo arguto romanzo sono molteplici e la sua mente crea mondi inesistenti. 

      Questo libro è geniale! Jane Austen, ancor più che nei precedenti, individua gli errori in cui prolifica la mente umana una volta che si è convinta di qualcosa. Emma crede di interpretare i segni nel modo più appropriato, crede di aver interpretato uno sguardo o un fatto nel modo giusto ma si ritroverà, in varie parti del romanzo, ad aver torto.

     Il pensare e il congetturare di Emma sono stati definiti un assolo e davvero trovo che sia un termine molto appropriato. Ma i suoi mondi immaginari vengono pian piano distrutti dalla realtà dei fatti e lei si troverà a dover fare i conti con la stoltezza della sua mente, col problema di giudicare troppo facilmente.


   Questo romanzo evidenzia quanto l'autrice abbia capito la finitezza della mente umana che permette a ognuno di noi di creare mondi paralleli (?) e di convincersi della loro esistenza. Su questo argomento ci sarebbe molto da dire, ma sarà bene aspettare il Dr. Freud e successivi. 

   Un'altra novità di questo romanzo è il ruolo del signor Knightley. La signorina Woodhouse si scoprirà innamorata di lui solo alla fine del romanzo, ma nel frattempo il gentiluomo sarà una specie di alter-ego, colui che le farà notare i sui errori, rimproverandola spesso per le sue azioni e i suoi pensieri sbagliati. Per la prima volta, nei romanzi della Austen, la verità e il buon senso sono custoditi da un uomo e ad Emma non resterà che prenderne atto 😃

   A questo proposito mi viene in mente un pensiero. I romanzi di Jane Austen hanno tutti, come conclusione, la felicità trovata nel matrimonio, nell'amore. Qui è palese quanto l'amore sia inteso come completezza, far parte della vita di una persona che ci arricchisce. Mr. Knightley rimprovera, corregge, è l'unico adatto ad Emma per patrimonio e cultura. L'innamoramento completa le persone e tutti ne siamo consapevoli, ma non lo riconosciamo o lo evitiamo. Ed ecco che arriva Jane Austen, da 200 anni addietro, a ricordarcelo coi sui romanzi e noi non possiamo far altro che ringraziarla !

Commenti

  1. E' brava, ma un tantino sopravvalutata.
    Le sue storie finiscono sempre a "tarallucci e vino"
    Ciao Giulia.

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    1. Secondo me, invece, la sua bravura sta proprio lá. Storie leggere, arfomenti e analisi dei personaggi profondi

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  2. Della Austen ho sempre apprezzato la grande ironia e la sua capacità di restituire un affresco ricco di sfumature della vita quotidiana della donna dell’800. I suoi romanzi permettono di conoscerne molteplici sfaccettature, dall’educazione, alla moda, ovviamente alle questioni sentimentali.
    Sì, la critica riguardante il matrimonio (del resto tutti i suoi romanzi puntano a quello) è più che legittima, ma va inserita in un preciso contesto, cioè quello della condizione della donna in un’epoca in cui prevale la visione misogina (in cui essa risulta totalmente priva di diritti e viene comunemente ritenuta indissolubilmente dipendente dall’uomo, al pari di un bambino). In questo senso è corretto dire che la Austen non abbia mai preso seriamente in considerazione l’ipotesi di una vera emancipazione femminile.
    Ciononostante, stiamo parlando di un’autrice che è riuscita a pubblicare libri su libri nei quali riversa infinite riflessioni sul senso della femminilità e questo le va senza dubbio riconosciuto.

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